OSSERVATORIO PRIVILEGIATO SUL PORTO E LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

23 gennaio 2020
OSSERVATORIO PRIVILEGIATO SUL PORTO E LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

Giovedì 23 gennaio presso Venezia Heritage Tower si è tenuta la presentazione dello studio L’IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DEL SISTEMA PORTUALE VENETO, frutto della collaborazione tra Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e Camera di Commercio Venezia Rovigo, in accordo con Unioncamere Veneto e con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel corso dell’incontro sono stati sottolineati i vantaggi economico-sociali derivanti dalle sinergie tra sistema portuale e territorio emersi da una ricerca svolta con metodi innovativi.

 

Presenti all'incontro, tra gli altri, l'assessore comunale allo Sviluppo economico del Territorio, Simone Venturini, il sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, Pier Paolo Baretta, l'assessore regionale ai Lavori pubblici, Elisa De Berti, i presidenti della Camera di commercio di Venezia e Rovigo, Giuseppe Fedalto, e dell'Autorità di Sistema portuale, Pino Musolino.  

  “Come ente rappresentante delle categorie economiche e del sistema imprese dei territori di Venezia e Rovigo abbiamo voluto e sostenuto l’elaborazione di uno studio oggettivo e concreto in grado di aiutarci a costruire il futuro del Porto di Venezia e Chioggia su basi solide, in linea con le reali esigenze delle imprese, dei flussi economici e dei cambiamenti sociali della Città Metropolitana e della Regione tutta – dichiara Giuseppe Fedalto, presidente Camera di Commercio di Venezia Rovigo – Il sistema portuale veneto è un attivatore di economie, di valore aggiunto e di produzione di indotti. Occorre lavorare su queste potenzialità e svilupparle puntando ad accogliere investimenti logistici e per questo è necessario progettare strumenti che ne favoriscano la loro attrazione ed in tale direzione va sottolineata la rilevanza strategica della Zona Logistica Semplificata”.  

 

Il sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale dimostra una spiccata vocazione di porto multi-purpose, dove nessun ambito prevale sull’altro in modo rilevante e dove la filiera agroalimentare si affianca a quelle siderurgica, chimica, energetica, commerciale, turistica e a quella della pesca. La multifunzionalità è sinonimo di flessibilità e rappresenta un valore aggiunto rilevante, poiché consente agli scali di Venezia e Chioggia di assorbire i cambiamenti repentini e imprevedibili dell’economia, orientando le priorità ora su uno ora sull’altro settore in funzione della congiuntura più o meno favorevole.  “Quanto presentiamo oggi ci fornisce la base scientifica per affermare che il sistema portuale veneto, per valore economico-produttivo e per ricadute occupazionali, è un patrimonio di rilevanza nazionale”. Queste le parole del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Pino Musolino che aggiunge: “L’importanza dello studio, però, va oltre i risultati, perché oggi proponiamo al decisore politico uno strumento di provata efficacia per effettuare delle analisi replicabili nel tempo ed esportabile negli altri scali portuali italiani, utile a prendere decisioni strategiche effettivamente fondate sui dati e sulle prospettive reali di crescita di un comparto con un orizzonte temporale medio-lungo. Tale strumento consente di definire e realizzare le infrastrutture che realmente servono e, quindi, di allocare nel miglior modo possibile le risorse finanziarie europee e nazionali. L’utilizzo sistematico di questa metodologia, inoltre, consentirebbe sicuri benefici a tutto il sistema Paese in termini di risultati di crescita e di rilancio dell’occupazione e permetterebbe di sganciarci definitivamente da una vecchia modalità di programmazione campanilistica e miope all'interno di territori che, invece, hanno bisogno sempre più di maggiore sinergia e strategie armoniche per risultare vincenti nella competizione globale”.   

 

Tra produzione diretta, indiretta e indotto, il sistema portuale veneto pesa per 21 miliardi di euro di cui: 11,7 miliardi di produzione diretta, 7 miliardi di produzione indiretta e 2,3 miliardi di indotto, equivalente alla produzione generata dai consumi delle retribuzioni lorde percepite dalla forza lavoro coinvolta. Circa 10,6 miliardi della produzione totale rimangono nella città metropolitana, 3,9 nel resto del Veneto e i rimanenti 6,4 nel resto del Paese. Se per impatti economici diretti a beneficiarne è soprattutto il territorio locale, per quanto riguarda gli impatti indiretti e indotti, la maggior parte delle ricadute benefiche si registrano altrove, a conferma delle interconnessioni esterne generate dal sistema portuale.